Andrea Ricciardi

La cedolare secca è un regime facoltativo che prevede, per il locatore, il pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef, delle addizionali, dell’imposta di registro e dell’imposta di bollo sui redditi di locazione.

Per quanto riguarda il proprietario dell’immobile, il beneficio consiste nel pagamento di un’imposta sostitutiva calcolata applicando l’aliquota del 21% sul canone di locazione annuo stabilito dalle parti (a canone libero).

E’ inoltre prevista un’aliquota del 10%, nel quadriennio 2014-2017, per i contratti di locazione a canone concordato relativi ad immobili nei comuni con carenze di disponibilità abitative e in quelli ad alta tensione abitativa (individuati dal Cipe).

Dunque, il proprietario dell’immobile affittato con il regime della cedolare secca non paga le imposte di registro e di bollo e il canone di affitto non si cumula con gli altri redditi e inoltre per le locazioni di immobili a canone concordato gode della riduzione del 25% dell’imposta di IMU e TASI.

Per quanto riguarda l’inquilino, ovvero lei, invece, il vantaggio della cedolare secca è dato dalla stabilità degli importi della locazione: il canone d’affitto infatti non viene aggiornato per tutta la durata del contratto, anche se l’aggiornamento è previsto dall’accordo.

In questo modo lei saprà al momento della firma del contratto con certezza quale importo dovrà pagare ogni anno, senza la possibilità di andare incontro a spiacevoli sorprese (aumento del canone) nel periodo di validità del contratto.


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