Simone di Saintjust

Disarmante come i dirigenti responsabili del recupero crediti presso alcune società siano propensi a rischiare, attraverso l’implementazione di pratiche scorrette a danno del debitore e comportamenti che è eufemistico classificare border line, l’imputazione per reati gravissimi quali l’usura, l’estorsione e la truffa.

Vero è che, con la decadenza del beneficio del termine, bisogna restituire al creditore il capitale residuo, gli interessi moratori maturati a causa dei pagamenti ritardati o omessi e l’importo delle penali eventualmente previste.

Tuttavia, il creditore può invocare come causa di risoluzione del contratto, per eccepire la decadenza del beneficio del termine, solo il ritardato pagamento nel caso in cui esso si sia verificato almeno sette volte, anche non consecutive.

E’, dunque, aberrante (ma anche estorsiva) la pretesa avanzata dalla società di recupero crediti che, avvertito l’odore del sangue della preda ormai moribonda e comunque indifesa, o forse solo sprovveduta, si avventa, con famelica avidità, alla stregua di una iena o un di un avvoltoio, sul debitore colpevole di aver ritardato di qualche mese il pagamento dell’ultima rata per richiedergli (ci vuole una buona dose di faccia tosta) l’intero credito originario (non quello residuo), sebbene mitigato da un generoso (naturalmente si fa per dire) sconto del 20%.

Se le cose stanno effettivamente come lei le riporta, la prossima volta mandi tranquillamente al diavolo la società di recupero crediti che la contatta, la quale umanamente non merita neanche i pochi spiccioli di interessi moratori che pure le spetterebbero da un punto di vista strettamente giuridico.

Scriva pure liberamente su questo forum per richiedere consigli e, nel caso in cui questi spregevoli estorsori, nonché truffatori, si rendessero recidivi, proceda senza indugio a presentare un dettagliato esposto alle forze di polizia.


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