Tullio Solinas

Il decreto legislativo 81/2015 (Jobs Act) ha ridisegnato i confini tra lavoro autonomo e lavoro subordinato, riscrivendo completamente l’ambito normativo, fino ad allora vigente, delle collaborazioni coordinate e continuative, nonché il ricorso alle prestazioni professionali delle cosiddette partite IVA.

Si sta diffondendo, nello specifico, il ricorso agli ausiliari commerciali dell’imprenditore, soggetti che, se non sono già stati assunti come lavoratori subordinati, possono essere chiamati a svolgere attività lavorativa in un settore border line, posizionato fra autonomia e subordinazione.

Si tratta, soprattutto, di professionisti, dotati di partita IVA, iscritti o meno, in un albo professionale, nonché degli intermediari commerciali (procacciatori d’affari), prima normati dagli articoli dal 61 al 69 bis del decreto legislativo 276/2003 successivamente abrogati dall’entrata in vigore del decreto legislativo 81/2015 (articolo 52), i quali, dal punto di vista fiscale, possono essere assimilati a soggetti produttori autonomi di reddito d’impresa individuale.

Un serio consulente del lavoro saprà senz’altro consigliare come poter ricondurre l’attività che intendete avviare, nell’ambito di una organizzazione del lavoro eterogenea, che potrà giovarsi, conformemente alle disposizioni di legge introdotte con il Jobs Act, dell’apporto di professionisti dotati di partita IVA e remunerati in base agli obiettivi di produzione conseguiti, in base ad un contratto atipico di servizio, funzionale alle esigenze dell’imprenditore e rispettoso dei diritti del lavoratore.


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