Patrizio Oliva

E’ sicuramente inconsueta (oltre che sospetta) la circostanza che in nemmeno due anni dalla notifica dell’avviso di accertamento, l’Agenzia delle Entrate riesca ad espropriare l’immobile: si tratterebbe di un’efficienza più unica che rara, anche senza opposizione della controparte.

Come, peraltro, risulta singolare la contestazione della residenza acquisita all’estero: nemmeno a pensare che lei sia un Ezio Greggio, o un novello Briatore, per non parlare di Ferrero (quello della Nutella) e di Leonardo Del Vecchio (patron di Luxottica) e, comunque, di solito si contestano i tentativi dei cittadini italiani che provano a trasferire la residenza in Lussemburgo o nel Principato di Monaco (laddove sono in vigore regimi fiscali di favore) ma mai sentito parlare di problemi per un trasferimento della residenza in Germania.

Comunque, bando alle chiacchiere, mi sembra evidente che lei abbia l’immediata esigenza di affidarsi ad un tributarista (più che ad un avvocato, dal momento che nel contenzioso con l’erario non può essere esperita opposizione al giudice delle esecuzioni ex articolo 615 del codice di procedura civile).

Per avere qualche chance di recuperare l’immobile espropriato, dovrà pertanto presentare subito ricorso (avrebbe dovuto farlo ieri) alla Commissione Tributaria Provinciale, soprattutto eccependo il vizio di notifica (si tratta della questione centrale da affrontare): il termine non dovrebbe essere scaduto dal momento che lei, come afferma, è venuto a conoscenza di questa vicenda kafkiana, che purtroppo la coinvolge, solo qualche giorno fa.

Un sincero in bocca al lupo: per quello che può servire, le auguro di riuscire a venirne fuori anche a costo di un sacrificio economico che è, purtroppo, inevitabile.


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