Il codice civile assegna a ciascuno dei due cointestatari di un conto corrente a firma disgiunta il 50% del saldo (il 33,3% laddove ci siano tre cointestatari ecc…). Pertanto, può essere chiamato a rispondere del reato di appropriazione indebita, il cointestatario di un conto corrente a firma disgiunta, che dispone, senza il consenso degli altri cointestatari, delle giacenze del conto corrente per una quota maggiore di quella a lui teoricamente assegnata dal codice civile.
In altre parole, è configurabile il reato di appropriazione indebita a carico del cointestatario di un conto corrente bancario, il quale, pur se autorizzato a compiere operazioni separatamente, disponga in proprio favore, senza il consenso espresso o tacito degli altri cointestatari, della somma in deposito in misura eccedente la quota parte da considerarsi di sua pertinenza, in base al criterio stabilito dal codice civile, secondo cui le parti di ciascun cointestatario si presumono, fino a prova contraria, uguali.
Pertanto, si, può effettuare una denuncia.
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