Piero Ciottoli

Purtroppo, il requisito per aver diritto alla detrazione degli interessi passivi di un mutuo ipotecario relativo all’abitazione principale del contribuente (quella in cui dimora abitualmente egli stesso, o il proprio coniuge, oppure i parenti entro il terzo grado o gli affini entro il secondo grado) è la proprietà o la comproprietà (la legge non stabilisce una soglia minima per la quota di possesso) dell’immobile acquistato con il mutuo.

Se il mutuo è intestato a più persone, ogni cointestatario del mutuo con una quota di possesso dell’immobile, che utilizzi l’immobile come proprie abitazione principale (nell’accezione prima definita) può fruire della detrazione unicamente per gli interessi passivi relativi alla propria quota di intestazione del mutuo.

Se il mutuo è cointestato con il coniuge fiscalmente a carico (ed entrambi hanno una quota di proprietà dell’immobile adibito ad abitazione principale) il coniuge che sostiene interamente la spesa può fruire della detrazione per entrambe le quote di interessi passivi.

A titolo di esempio, si spera esemplificativo, il contribuente proprietario dell’1% dell’immobile adibito a propria abitazione principale, acquistato con un mutuo cointestato al 50% con il coniuge fiscalmente a carico (proprietario dell’altro 99% dell’immobile) potrebbe detrarre gli interessi passivi relativi al 100% del mutuo cointestato con il coniuge fiscalmente a carico, fino ad un massimo complessivo di 4 mila euro.

Per finire, e per esser chiari, il contribuente non può detrarre gli interessi passivi del mutuo relativo all’immobile di proprietà esclusiva del coniuge, pur risultando quest’ultimo fiscalmente a carico del contribuente, pur risultando intestata al contribuente una quota del mutuo, e pur essendo stata adibita ad abitazione principale del contribuente la casa acquistata con il mutuo.


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