Attenzione: le chiedono informazioni dettagliate sulla Naspi (decorrenza e numero di settimane per le quali le spetta il beneficio sono dati contenuti nella documentazione di cui sollecitano invio in copia) per poter valutare se è il caso di procedere con il pignoramento dell’indennità di disoccupazione: l’indennità di disoccupazione, infatti, in quanto assimilabile allo stipendio, è pignorabile.
Per procedere con il pignoramento presso l’INPS dell’indennità Naspi, Banca IFIS dovrebbe prima chiedere ed ottenere dal giudice un decreto ingiuntivo, con il correlato rischio di spendere tempo e danaro in un’azione esecutiva infruttuosa. Se lei fornisce informazioni dettagliate sul periodo di erogazione dell’indennità e sulla decorrenza di tale erogazione, i signori di Banca IFIS potranno valutare a tavolino se vale economicamente la pena presentare un ricorso per decreto ingiuntivo e avviare la successiva azione esecutiva giudiziale, noti i tempi tecnici necessari per perfezionare il pignoramento ed il periodo residuo in cui potranno beneficiare del prelievo sull’indennità.
L’attestazione che le chiedono, dunque, non è finalizzata, come potrebbe erroneamente sembrare, a giustificare internamente una temporanea sospensione della riscossione coattiva del credito, ma serve semplicemente ad effettuare una attendibile valutazione costi/benefici dell’eventuale azione giudiziale da avviare.
Quindi, il suggerimento è quello di evitare di fornire loro informazioni funzionali ad un’efficace recupero del credito: se vogliono provare a pignorare la sua indennità di disoccupazione che procedano al buio, rischiando la notifica del precetto quando ormai è concluso, o è agli sgoccioli, il numero di settimane in cui lei avrà diritto al beneficio.
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