Marzia Ciunfrini

Non si trattava di un esempio, ma di una situazione reale discussa dai giudici della Corte di cassazione, in cui il debitore chiamato all’eredità aveva ottenuto, per testamento, il diritto di abitazione di un immobile e l’azione giudiziale dei creditori, che avrebbero voluto surrogare il debitore nell’azione di riduzione dell’eredità finalizzata a contrastare la lesione della quota di legittima, onde soddisfare i propri crediti, era stata dichiarata inammissibile perché subordinata alla libera rinuncia del debitore al diritto di abitazione così acquisito.

Ora, sebbene le pronunce dei giudici di legittimità formino giurisprudenza sappiamo che, comunque, gli orientamenti indicati in una sentenza possono mutare nel tempo.

Pertanto, non è in alcun modo possibile rispondere al suo quesito, immaginando addirittura ipotesi diverse da quelle affrontate nella fattispecie.


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