Il primo creditore procedente otterrà dal giudice una quota di rimborso mensile, prelevata direttamente dallo stipendio, pari a 240 euro/mese, da pagare fino al soddisfacimento del debito (comprensivo di capitale, interessi moratori e spese legali per l’azione esecutiva). Si tratta del 20% dell’importo della retribuzione stipendiale, al netto degli oneri fiscali e contributivi ed al lordo di eventuali cessioni del quinto e delegazioni di prestito.
Gli altri creditori, purché non esattoriali o alimentari, dovranno attendere la fine del piano di riscossione coattiva in corso prima di poter accedere nuovamente al prelievo dello stipendio del debitore.
Per quanto attiene il conto corrente, certamente l’azione esecutiva avviata da un creditore potrebbe indirizzarsi verso la soluzione del pignoramento: è bene, pertanto, trasferire lo stipendio appena accreditato, ed eventuali risparmi, su un conto corrente non intestato al debitore.
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