Effettivamente, al momento in cui scriviamo, i dati relativi ad un conto corrente bancario o postale, aperto il primo aprile del 2016 verranno trasmessi all’Anagrafe Tributaria dell’Agenzia delle entrate, solo nei primi mesi del 2017.
Ma si tratta di procedure suscettibili di cambiamento in corso d’opera e nulla esclude che, nel breve periodo, la trasmissione dei dati possa essere attivata con una maggiore frequenza.
Fra le misure per la tutela del credito, nonché per la semplificazione e l’accelerazione del processo di esecuzione, contenute nel decreto legge numero 132 del 12 settembre 2014 del governo Renzi, particolarmente incisive risultano quelle che consentono, a creditori privati, banche e finanziarie, l’accesso all’Anagrafe Tributaria, alle informazioni riconducibili ai conti correnti del debitore e ai rapporti intrattenuti dal debitore con datori di lavoro o committenti.
Più in particolare, quella indicata come Angagrafe Tributaria è un complesso di archivi elettronici che contengono i le più svariate informazioni relative a ciascun cittadino, fra le quali, oltre ai beni mobili ed immobili detenuti, segnaliamo:
– Contratti di somministrazione di Energia Elettrica;
– Premi assicurativi pagati;
– Contributi previdenziali versati;
– Interessi passivi corrisposti;
– Contratti di Assicurazioni stipulati;
– Trasferimenti da e per l’estero di denaro, titoli e valori, nonché delle operazioni oggetto di regolarizzazione di attività detenute all’estero;
– Iscrizione in Albi, registri ed elenchi tenuti da ordini professionali;
– Utenze telefoniche;
– Utenze idriche;
– Utenze del gas;
– Estremi delle caselle di Posta Elettronica Certificata (indagini bancarie);
– Dati in materia edilizia (DIA, Permessi e atti di assenso) da parte degli uffici comunali;
– Somme di denaro erogate dagli operatori del settore delle assicurazioni per la liquidazione dei sinistri.
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