Carla Benvenuto

Il termine entro cui il creditore può proporre azione revocatoria nei riguardi di un atto di alienazione dell’immobile di proprietà del debitore, è quinquennale.

Un eventuale accoglimento dell’azione revocatoria proposta dal creditore comporta la nullità dell’atto di compravendita, con conseguenze sia per il debitore che per l’acquirente, che, inevitabilmente, saranno costretti ad un contenzioso giudiziale per regolare, fra loro, le conseguenze dell’azione revocatoria.

Le condizioni, per cui l’eventuale azione revocatoria dell’atto di alienazione dell’immobile di proprieta’ del debitore abbia ragionevoli probabilita’ di essere dichiarata inammissibile dal giudice adito dal creditore, ricorrono quando l’acquirente non e’ parente o affine del venditore, quando il prezzo pagato e’ tracciabile ed assimilabile a quello di mercato, quando l’immobile e’ destinato dall’acquirente a propria abitazione principale.


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