Patrizio Oliva

L’importo da prendere in considerazione per il calcolo del 20% da attribuire mensilmente al creditore procedente con pignoramento presso il datore di lavoro del debitore, è quello netto comprensivo della ritenuta per cessione del quinto: ovvero 1.670,64 + 222 euro, pari a complessivi 1892 euro circa.

Il rateo pignorato mensilmente risulterebbe pari a 378 euro circa.

La ritenuta della cessione del quinto, che spesso conduce ad equivoci, entra in gioco solo in sede di verifica: il giudice deve accertare che la somma del rateo mensile prelevato per il pignoramento e quello trattenuto per servire al cessione del quinto non superi la metà dello stipendio netto (al lordo della cessione).

In pratica 378 + 222 deve risultare, e nel suo caso lo è, minore di 1892/2. La regola è questa: individuato come stipendio percepito dal debitore la retribuzione mensile (al netto degli oneri fiscali e contributivi ed al lordo delle ritenute per cessione del quinto), le somme pignorate e cedute non possono superare il 50% dello stipendio percepito.


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