Simonetta Folliero

Proviamo ad andare avanti con ordine: pignoramento presso terzi è una cosa, cessione volontaria del quinto un’altra.

Il pignoramento presso terzi consegue ad un prestito non rimborsato. Per debiti ordinari (privati banche e finanziarie) non possono insistere due pignoramenti contemporanei sullo stesso stipendio per una quota superiore al 20% della retribuzione netta.

Se il suo stipendio è di 1450 euro (compreso il primo pignoramento di 150 euro) non possono essere prelevati dalla sua busta paga più di 290 euro complessivamente.

Se, invece, parliamo di cessione volontaria del quinto, ciò vuol dire che le è stato erogato un prestito da una finanziaria, con l’accordo di pagarlo tramite rate che vengono prelevate direttamente dal datore di lavoro dalla busta paga del dipendente debitore. Non è possibile, tuttavia, che lei non ne sappia nulla.

In questa ipotesi, pignoramento e cessione del quinto non possono superare il 40% della retribuzione mensile netta, dunque 480 euro. Ed euro più, euro meno, il prelievo appare legittimo.


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