Ornella De Bellis

Costituirebbe davvero la quadratura del cerchio, per noi debitori, se bastasse non accettare una comunicazione di messa in mora, spedita con raccomandata AR dal creditore, per evitare l’interruzione dei termini di prescrizione.

Purtroppo per noi, non funziona così: la raccomandata si intende comunque notificata decorsi dieci giorni di giacenza nell’ufficio postale.

Le società di recupero crediti sono abituate a sparare importi spropositati in prima battuta: poi, semmai, allettano il debitore proponendo un saldo stralcio intorno alla metà della esosa somma richiesta, che è sempre molto più di quello che spetterebbe loro.

Il malcostume si combatte esigendo, con formale raccomandata AR, l’estratto conto cronologico della pretesa: vale a dire il dettaglio del capitale a debito, degli interessi di mora applicati nel tempo e delle spese di recupero sostenute.

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