Rispondendo alla prima domanda diciamo subito che non c’è alcuna possibilità di opporsi al precetto: peraltro se avesse anche avuto elementi per contestare il credito a cui non ha adempiuto, l’opposizione doveva essere portata al decreto ingiuntivo dopo la notifica dello stesso e non adesso.
In questa fase non esiste alcuna possibilità di accedere ad una soluzione transattiva a saldo stralcio, tipica della fase stragiudiziale ed improponibile laddove sia già stata avviata un’azione esecutiva: in altre parole dovrebbe saldare l’importo indicato nel precetto che comprende la quota capitale dovuta, gli interessi di mora a suo tempo applicati, gli interessi legali e le spese di giudizio.
Senza entrare nemmeno nel dettaglio relativo al regime economico patrimoniale (comunione o separazione dei beni) adottato durante il matrimonio, trattandosi di cespiti (auto e moto) a lei intestati, che possono definirsi senz’altro personali, dovrà sopportare in prima persona anche le azioni esecutive dei finanziamenti ricevuti a suo tempo per il loro acquisto, essendo irrilevante l’utilizzo che di tali beni è demandato esclusivamente ad un terzo soggetto (il marito da cui sta per separarsi).
Non solo, dovrà, stante l’attuale situazione, rispondere anche delle eventuali sanzioni amministrative di cui si renderà trasgressore chi detiene i beni a lei intestati: e questo è il male minore, considerando che potrebbe essere anche chiamata solidalmente al risarcimento danni in caso di sinistri di una certa gravità.
A meno che non voglia denunciare il furto dei due veicoli dopo aver, naturalmente, avvertito suo marito.
Auto e moto usate non le pignora più nessuno: dovrà rassegnarsi a vedere, invece, pignorato il suo stipendio netto (nella misura del 20% come quota massima di prelievo) oppure il conto corrente a lei intestato, senza poter eccepire alcunché al riguardo.
Tuttavia la separazione giudiziale in corso capita, come si suol dire, a fagiolo per poter rimediare ad una situazione gestita forse, fino a questo momento, con eccessiva superficialità.
E’ l’occasione questa per chiedere, nero su bianco al giudice, l’obbligo di effettuare i passaggi di proprietà a favore della controparte con contestuale rimborso (ad esempio sulla base delle valutazioni di Quattroruote) del valore effettivo dei due veicoli, nonché stabilire un indennizzo forfetario per le eventuali sanzioni che dovessero esserle notificate in futuro. E definire quant’altro necessario a chiudere le posizioni ancora in sospeso.
Con un po’ di buona volontà potrebbe procedere anche ad un accesso agli atti presso Equitalia e l’ufficio contravvenzioni dei Comuni di residenza suo e di suo marito per verificare l’eventuale presenza di procedimenti pendenti (multe e cartelle esattoriali per multe non pagate). In questo modo potrà presentare al giudice una lista della spesa ben documentata e dettagliata.
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