Patrizio Oliva

Le sconsiglio vivamente di partecipare personalmente ad una compagine sociale anche in forma di srl: il primo creditore procedente avrebbe buon gioco ad ottenere il pignoramento e l’espropriazione delle quote societarie a suo nome, mettendo così, potenzialmente, in crisi anche la società tutta.

Prima di assumere un tale impegno, sia come semplice socio che come amministratore (il compenso potrebbe esserle pignorato con relativa facilità) sarebbe opportuno far ordine con le pendenze passate, magari approfittando della legge per la composizione delle crisi da sovraidebitamento (legge 3/2012) che le darebbe modo di raggiungere direttamente con i creditori (rappresentanti il 60% dell’esposizione debitoria) un accordo (omologato dal giudice) o di presentare un piano di rientro del consumatore (approvato dal giudice e senza preventivo accordo con i creditori).

Entrambe le opzioni presuppongono che il debitore metta in gioco tutti i suoi beni (anche quelli reddituali) a disposizione dei creditori, riservandosi esclusivamente il minimo vitale.


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