Simone di Saintjust

Non capita spesso di leggere di chi, consapevole di essere inadempiente, non si perde in preamboli e giunge subito al nocciolo della questione.

Tradotto: non perdete tempo a rispondermi che ho sbagliato e come andava portata avanti una procedura corretta di rescissione contrattuale. Lo so da me e non ho troppo tempo da perdere. Ditemi cosa può accadere adesso, arrivederci e grazie.

Bene! Di solito le cose vanno così: H3G cede il credito e quindi al debitore non resta altro da fare che sorbirsi le continue telefonate degli addetti al contact center della società cessionaria, reagendo come la legge gli consente, se vuole e crede, per evitare continue scocciature e mettere in riga i disperati in cerca di sudate provvigioni sul recuperato.

Alcune volte però (forse a campione, dipende dalle policies vigenti al momento) il creditore originario (H3G nel caso specifico) decide di inviare un segnale chiaro al mercato per evitare che tutti possano credere di poter fare come meglio credono.

Ed allora, individuato il debitore insolvente che percepisce uno stipendio, possiede un veicolo oppure è proprietario di un immobile, passano la pratica ad un ufficio legale (interno o esterno all’azienda), richiedono al giudice un decreto ingiuntivo e procedono poi all’azione esecutiva con pignoramento di stipendio, ipoteca o pignoramento del veicolo, iscrizione di ipoteca sull’immobile.

Non essendo in gioco la convenienza economica della riscossione coattiva, poco importa se la spesa non vale l’impresa. Si colpisce un debitore per educarne cento.

Questo è tutto.


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