Ornella De Bellis

La sua lettera non la leggerebbe nessuno: all’operatore interessa incassare la provvigione adesso e chi l’ha contattata sa che domani, quando e se lei pagherà, potrebbe non avere più in affidamento la sua pratica o potrebbe aver cambiato lavoro.

Per questo non viene posta in essere alcuna strategia finalizzata a mantenere nei limiti della correttezza il rapporto con il debitore.

Se invece vuol davvero che le telefonate vessatorie abbiano termine, può inviare una comunicazione alla società, indirizzata personalmente all’amministratore delegato, fornendo gli elementi identificativi della pratica e gli orari in cui è stato contattato (in modo da rendere possibile l’identificazione dell’operatore), diffidandolo dal non perseverare nel porre in essere pratiche di recupero crediti intimidatorie ed in violazione della normativa sulla privacy ed avvertendolo che, al prossimo contatto indesiderato, procederà a sporgere denuncia all’Autorità giudiziaria e a segnalare la società al Garante per la protezione dei dati personali.

Come ripetiamo da sempre, l’unico modo lecito di contattare il debitore è, per il creditore, quello di utilizzare il servizio postale.


Per visualizzare l'intera discussione, completa di domanda e risposta, clicca qui.