Carla Benvenuto

Purtroppo far debiti con un avvocato e sperare di non pagare pegno è impresa alquanto ardua e velleitaria.

Può sperare solo che il creditore comprenda la sua situazione di indigenza: sta a lei rappresentargliela nel modo migliore.

Superfluo, credo, suggerirle di evitare qualsiasi atteggiamento di arroganza e/o indisponibilità. Inutile, anzi controproducente, disattendere eventuali piani rateali concordati di rientro dal debito.

Quello che può verosimilmente accaderle qualora la sua insolvenza persistesse è l’avvio di un’azione giudiziale finalizzata al pignoramento dello stipendio presso il datore di lavoro. Il 20% della retribuzione netta, che le verrà prelevato alla fonte.


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