Ludmilla Karadzic

La brutta notizia è che la sua pensione è pignorabile. Banche e finanziarie possono ottenere il 20% della quota pignorabile della pensione che, nel suo caso, è pari a 1700 euro detratto il minimo vitale (circa 500 euro).

In conclusione, la sua pensione è pignorabile fino a 240 euro al mese (un quinto di 1.200 euro) nonostante la cessione volontaria in corso di 352 euro.

La buona notizia è che non si vedrà prelevare 240 euro al mese per ogni creditore o per ciascun debito, ma i 240 euro/mese copriranno tutta la sua esposizione debitoria (effetti firmati da suo marito, debito con Compass e le altre due finanziarie).

In pratica, se tutti i creditori decidessero di rivolgersi al giudice (e non tutti lo fanno) per ottenere un decreto ingiuntivo e poi procedere al pignoramento presso l’INPS, quest’ultimo preleverebbe solo 240 euro al mese da consegnare al primo creditore procedente. Una volta che sia stato rimborsato questo debito, gli altri (in coda) riceverebbero dall’INPS i 240 euro.

Quindi può mettersi tranquilla, smettere di pagare i creditori con versamenti mensili ormai insostenibili ed attendere che gli stessi si rivolgano all’INPS per ottenere il rimborso tramite prelievo mensile della quota di 240 euro.

Per quanto riguarda il fermo amministrativo si tratta di azione esecutiva che solo Equitalia può disporre. Gli altri creditori (banche e finanziarie) non si sognerebbero mai di pignorare un veicolo usato, una tipologia di azione esecutiva poco efficace, dai costi immediati rilevanti e dai ritorni futuri del tutto aleatori.


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