L’unica cosa che la società di recupero crediti può lecitamente fare è quella di avviare un’azione esecutiva nei suoi confronti, tipo pignoramento dello stipendio presso il datore di lavoro, ad esempio.
Quindi, lettera raccomandata A/R di messa in mora seguita dalla notifica del decreto ingiuntivo, del precetto, e dell’ingiunzione destinata al datore di lavoro.
Ma non possono essere sollecitati, o imposti, contatti telefonici o visite domiciliari non concordati.
Né tantomeno un funzionario si può presentare negli uffici in cui lavora il debitore per esigere il rimborso di quanto da lei dovuto.
Si tratta di comportamenti che integrano un reato (estorsione o stalking) oltre a poter essere pesantemente sanzionati dall’Autorità per la tutela della privacy, se solo il debitore decidesse di denunciarli.
C’è una sezione del blog che si occupa esclusivamente delle problematiche di cui lei ci riferisce. Può leggerne i contenuti cliccando qui, per capire come reagire a questi soprusi.
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