Carla Benvenuto

Un denuncia per truffa dovrebbe essere presentata all’Autorità giudiziaria. Punto.

Non ha alcun senso preavvertire il presunto truffatore, specie quando c’è la contestuale richiesta di pagamento per un prestito erogato e non rimborsato. Perché, in questo scenario, la minaccia potrebbe assumere i connotati di una estorsione.

Se lei ha ottenuto il prestito producendo una documentazione non contraffatta e/o non mendace, non ha alcunché da temere. Se il solo fatto di ottenere un prestito e di sospenderne il pagamento delle rate dopo solo quattro mesi configurasse un reato di truffa, l’Italia, specie in questo periodo di crisi, pullulerebbe di truffatori.

Quando, e se, la promessa denuncia sarà sottoposta al vaglio dell’Autorità giudiziaria (cosa di cui dubito, se non sussistono altri elementi che lei tace) avrà modo di chiarire la questione chiedendo anche di verificare se non ci siano gli estremi di una tentata estorsione perpetrata ai suoi danni.

Lei riferisce di aver deciso di farsi pignorare lo stipendio. Un creditore corretto, appunto, non perderebbe tempo a minacciare il proprio debitore, ma avvierebbe un’azione esecutiva di pignoramento presso terzi.


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