La sua ingenuità non è stata tanto quella di darsi alle spese pazze nel periodo natalizio, bensì quella di cadere nella trappola di banche e finanziarie che sono così “poco attente” quando si tratta di concedere credito ad un giovane senza alcuna fonte di reddito.
Come farà il giovane senza reddito alcuno a rimborsare il credito così tanto generosamente concesso? Semplice e strano che l’addetta al contact center debitori non lo abbia ancora suggerito: chiedendo i soldi a mamma e papà; che devono averne certamente, come peraltro risulta dall’estratto del rapporto di conto corrente dai suoi genitori intrattenuto presso la medesima banca.
Dopo questa premessa, va innanzitutto detto che la banca non può esigere dai genitori il credito vantato nei confronti del figlio, a meno che i genitori non abbiano sottoscritto una garanzia in suo favore.
Lei, pertanto, ha davanti a sé due strade. La prima è quella di recuperare in qualche modo l’importo che le viene chiesto e saldare lo scoperto della carta di credito. La seconda consiste nel chiudere il conto corrente (anche se in rosso la chiusura del rapporto non può esserle negata), consegnare alla banca la carta di credito e confessare candidamente che non è in grado di pagare.
La seconda opzione comporterà la probabile iscrizione del suo nominativo in Centrale Rischi, con la conseguente impossibilità di accedere al credito per gli anni futuri. Il che potrebbe per lei rappresentare un vantaggio (considerate anche le negative esperienze pregresse) almeno fino a quando non sarà in grado di percepire un reddito da lavoro.
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