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Attenzione » il contenuto dell'articolo è poco significativo oppure è stato oggetto di revisioni normative e/o aggiornamenti giurisprudenziali successivi alla pubblicazione e, pertanto, le informazioni in esso contenute potrebbero risultare non corrette o non attuali.
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Rc auto, dove eravamo rimasti? Il 24 dicembre 2013 era entrato in vigore il Decreto Legge 145, meglio conosciuto come decreto Destinazione Italia. Con questo aggiornamento legislativo, erano state modificate numerose norme che regolavano il settore Rc Auto. Ma, poi il 5 febbraio 2014, la riforma era stata messa in cantina dalla commissione Finanze, dopo essere stata sonoramente bocciata dalla commissione Giustizia. Ed ora, cosa è successo?
La famigerata riforma dell'Rc Auto torna a sorpresa sul tavolo del governo.
Dopo un primo stop dell'esecutivo sull'articolo 8 del decreto Destinazione Italia, dedicato alle polizze obbligatorie per la rc auto degli automobilisti, è infatti arrivato il via libera del Consiglio dei ministri a un disegno di legge ad hoc che torna a promettere ribassi delle polizze, vincolandoli però a misure a garanzia delle compagnie.
Dal nuovo disegno di legge arrivano alcune conferme, come l’utilizzo delle carrozzerie convenzionate con le assicurazioni che, già presente nel primo tentativo di riforma, si ripresenta infatti nel ddl approvato dal Cdm, il quale propone uno sconto del 5% e del 10% per il risarcimento in forma specifica presso carrozzerie convenzionate.
Un nodo che era già stato criticato duramente dalla commissione Giustizia, secondo cui il riferimento alle carrozzerie convenzionate nell'articolo di Destinazione Italia non era condivisibile perché di fatto, attribuisce all'assicuratore il potere di decidere le condizioni di mercato dell'autoriparazione e la conseguente riduzione dei margini di impresa determinerebbe una riduzione degli standard qualitativi e di sicurezza delle riparazioni.
Il disegno di legge propone, inoltre, agevolazioni simili anche per quanto riguarda le cure mediche.
E’ infatti previsto un bonus del 7% per prestazioni di servizi medico-sanitari resi da professionisti convenzionati con le imprese assicurative.
Proposto, infine, uno sconto del 7% anche sulla media dei prezzi regionali per l’applicazione della scatola nera e del 4% per il divieto di cessione del diritto al risarcimento, che usualmente si fa con carrozzieri o avvocati provocando un inevitabile rigonfiamento dei costi.
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