Pignoramento dello stipendio – il minimo vitale impignorabile si aggira intorno ai 460 euro mensili

E’ previsto il pignoramento massimo di un quinto dello stipendio per debiti erariali e contributivi.

E’ previsto il pignoramento massimo di un terzo dello stipendio per crediti alimentari.

Nel caso in cui concorrano entrambi gli eventi sopra indicati il pignoramento non può interessare una quota superiore alla metà dello stipendio, al netto delle ritenute IRPEF e dei contributi previdenziali.

Per altri crediti di origine finanziaria (mutui, prestiti personali, rate per credito al consumo, carte revolving ecc.

) è previsto il pignoramento di un altro quinto dello stipendio netto.

Non rilevano nel computo eventuali prestiti delega.

L’unico argine al pignoramento è rappresentato dalla valutazione del giudice, che è comunque tenuto, per legge, a garantire l’impignorabilità di un minimo vitale, attualmente riconosciuto con un importo che si aggira intorno ai 460 euro mensili.

Legga con attenzione gli articoli correlati sulle regole di pignoramento per stipendi e pensioni.

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19 Settembre 2010 · Chiara Nicolai