La Commissione di Massimo Scoperto (CMS) – nuove regole entro la fine del mese

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Le nuove regole sul discusso balzello dovrebbero entrare in vigore la prossima settimana. Prevedono che possa essere applicato soltanto quando lo sconfinamento dura almeno 30 giorni. E una maggiore trasparenza verso la clientela. Intanto l’Antitrust approva le novità introdotte da Mps, Unicredit, Bnl e Intesa.

L’approvazione del Senato, la prossima settimana, sembra scontata: così entro la fine del mese entreranno in vigore le nuove regole sulle commissioni di massimo scoperto già approvate dalla Camera all'interno del pacchetto “anticrisi”.

La commissione, lo ricordiamo, si applica sulla somma più elevata di scoperto registrata sul conto corrente nell’arco di ciascun trimestre. E spesso ha fatto salire il costo dell'indebitamento a livelli inaccettabili.

Cosa cambia, ora, per chi si indebita con il conto corrente?

Innanzitutto non sarà possibile applicare la commissione se il debito (lo “scoperto” di conto) dura meno di 30 giorni di seguito, e quando il correntista va in rosso in assenza di fido: in entrambi i casi le banche potranno applicare soltanto gli interessi.

Un altro capitolo riguarda la trasparenza: d’ora in poi nei contratti dovranno essere indicate chiaramente le modalità di calcolo della commissione, e non soltanto il tasso applicato.

Intanto l’Antitrust ha deciso di accettare gli impegni presentati dalle quattro banche – Mps, UniCredit, Bnl e Intesa Sanpaolo – nei confronti delle quali, lo scorso luglio, aveva avviato altrettanti procedimenti proprio in materia di commissioni di massimo scoperto.

Secondo l’Autorità le nuove regole stabilite dai quattro istituti migliorano sostanzialmente sia l’informazione fornita ai clienti, sia le modalità di applicazione delle commissioni. Le quattro banche poi hanno anche introdotto commissioni alternative, lasciando la possibilità a ciascuno di scegliere la formula per lui più conveniente. Per questo, l’Antitrust raccomanda che le banche indichino alla clientela, periodicamente, il costo totale sostenuto per il fido concesso, comprensivo degli interessi e di ogni altra spesa evidenziando, nello stesso tempo, il costo che comporterebbe una soluzione alternativa.

Ma quali sono le novità introdotte dagli istituti? Chi è correntista di Mps, UniCredit o Bnl potrà in sostanza pagare, al posto della commissione di massimo scoperto, un “corrispettivo sull’accordato”, cioè una commissione commisurata all'importo dell'affidamento concesso e alla sua durata. Indipendentemente quindi dall'utilizzo del fido o meno, si pagherà alla banca per l’impegno che questa si assume di tenere una certa somma a disposizione del correntista. Intesa Sanpaolo invece ha studiato una “commissione di mancato utilizzo” che si applica quando il cliente non utilizza l’importo tenuto a sua disposizione.

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22 Gennaio 2009 · Simonetta Folliero