Evitare revocatoria della vendita della nuda proprietà di immobile a rischio espropriazione
Idea di vendere nuda proprietà di immobile ipotecato e a rischio espropriazione
In sintesi la situazione: società snc artigiana indebitatissima a rischio chiusura senza possibilità di far fronte a tutti i debiti con dipendenti, stato, banche,fornitori...
Soci proprietari di casa con ipoteca iscritta da banca per un debito dell'azienda, importo di tale ipoteca immobiliare molto inferiore al valore della casa da salvare.
Idea di vendere ad una terza persona a conoscenza dei problemi la nuda proprietà della casa al fine di saldare la banca che ha iscritto ipoteca immobiliare ed evitare il pignoramento della casa.
In caso di chiusura/fallimento della società con impossibilità di pagare tutti i debiti c'è rischio di revocatoria ordinaria o fallimentare per chi ha acquistato la nuda proprietà della casa?
Ci sono soluzioni migliori che evitino una futura revocatoria e salvare l'immobile?
Azione revocatoria dell'atto di compravendita dell'immobile a rischio di espropriazione
Se l'acquirente è un terzo e non è un chiaroveggente, non trattandosi della solita trita e ritrita donazione a favore di figli fratelli e nipoti, non vedo su quali basi potrebbe essere chiesta revocatoria, qualora la vendita fosse effettuata prima che sia liquidata o dichiarata fallita la società.
L'ipoteca è a garanzia di un credito. Non un indizio in base al quale l'acquirente eventuale dovrebbe sentir puzza di bruciato ed indagare ...
Una sola osservazione: l'usufrutto è comunque pignorabile. Avete preso, a mio parere, una decisione saggia e realistica, ma all'usufrutto bisognerebbe avere il coraggio di rinunciare. La disponibilità della casa, con l'usufrutto, non è assicurata. Di questo dovete essere consapevoli.