Avevo comprato uno smartphone con abbonamento wind mensile, che mi veniva scalato direttamente dal mio conto bancario: ogni mese i costi, però, diventavano più alti, senza che io ne capissi il motivo.
So che è stata aperta un’inchiesta: di cosa si tratta?
Nove centesimi per ogni pagina web visitata: nuova scoperta nel filone d’inchiesta della Procura di Milano sulla telefonia che ha coinvolto Wind nei mesi scorsi con un sequestro di 21 milioni di euro di percentuali di servizi attivati con modalità fraudolente da società di contenuti che lavorano per il provider.
Infatti, durante le indagini si è scoperto anche un costo di 9 cent che veniva subito addebitato su certe pagine Internet.
Costo che aveva un blocco a 1 euro per non fare insospettire gli utenti in bolletta.
Si tratterebbe insomma di un ulteriore modo «di spillare» soldi, che si aggiungerebbe «all’aver per anni appioppato ai telefonini delle persone un nugolo di servizi aggiuntivi (giochini, suonerie, meteo, oroscopi, gossip) attivati a sorpresa sulla scheda Sim di ignari utenti» convinti da banner pubblicitari ingannevoli, che aveva coinvolto «società di contenuti quali Bright Moby e Yoom tramite l’hub tecnologico Pure Bros».
Adesso invece «il sequestro preventivo vincola invece 204mila euro sui conti di Accenture e 109mila euro sui conti di Vetrya».
Intanto «secondo i dati forniti da WindTre ad AgCom», da quando non sono più automatiche, le attivazioni sono crollate.
30 Settembre 2021 · Giovanni Napoletano