Vendere immobile in comproprietà
Per vendere a terzi un bene indiviso necessita il consenso di tutti i comproprietari, in quanto ciascuno di essi può disporre solo della propria quota
Anni fa è venuto a mancare mio marito per cui io e i miei due figli continuiamo a vivere nella casa che era in comunione con il coniuge premorto che non ha lasciato testamento: ora io vorrei vendere la casa e dato che sono proprietaria per la maggior parte, sarebbe possibile?
Al momento del decesso la casa era in comunione dei coniugi: con il decesso di uno dei due coniugi, la comunione coniugale è stata sciolta e dunque l’immobile è andato per il 50% di proprietà al coniuge superstite e per il restante 50% è caduto in successione. Alla fine, nell’ipotesi che sia stata effettuata la divisione dei beni con il versamento delle relative imposte (condizione necessaria per la vendita a terzi), la situazione è la seguente: coniuge superstite con una quota del 66,666% circa, e ciascuno dei due figli con una quota del 16,66% circa.
Ora, l’articolo 1103 del codice civile stabilisce che ciascun comproprietario può disporre del suo diritto e cedere ad altri il godimento del bene indiviso nei limiti della propria quota.
Il che significa che per cedere a terzi l’intero immobile c’è comunque bisogno del consenso di tutti i comproprietari, essendo ininfluente il possesso della quota di maggioranza.
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5 Dicembre 2023 · Annapaola Ferri