Segnalazione centrale dei rischi – Come posso sfruttare una garanzia diretta di un immobile per avere della liquidità per chiudere la segnalazione












Premetto che sono dipendente a tempo indeterminato di una grossa azienda ed ho una mia azienda discretamente avviata, ma da un anno mi si è bloccato tutto causa una segnalazione di 16 mila euro in centrale dei rischi, un vecchio finanziamento sottovalutato.

Da quel momento non sto più vivendo, mi hanno ritirato ogni concessione del conto personale in banca, la mia azienda non gode più di finanziamenti, anticipi fatture, scoperto ecc ecc, praticamente sono bloccato, pur avendo molto lavoro, addirittura progetti ministeriali da avviare.

Ho degli immobili, ma non riesco ad utilizzarli come garanzia per avere un minimo di finanziamento per chiudere questa segnalazione, non molto alta, ma in questo momento per me bloccante.

Il quesito è semplice, come posso sfruttare una garanzia diretta di un immobile per avere della liquidità per chiudere la segnalazione?

La risposta è altrettanto semplice, trovandoci di fronte al classico problema del cane che si morde la coda: il creditore, conoscendo il suo stato conclamato di cattivo pagatore non si fida più di concedere un prestito, anche coperto da garanzia immobiliare, essendo quasi certo che poi dovrà ricorrere al giudice per espropriare l’immobile e venderlo all’asta, magari costretto preliminarmente ad avviare anche azione revocatoria perchè il debitore nel frattempo vende la casa o la dona a terzi.

Certo, il creditore potrebbe iscrivere ipoteca sulla casa: quindi altre spese ed altre scocciature.

Peraltro, l’appostazione a sofferenza di un credito in Centrale Rischi denota una valutazione negativa della situazione patrimoniale, apprezzata come deficitaria, ovvero come grave (e non transitoria) difficoltà economica.

Pertanto, dovrà armarsi di pazienza e girare per istituti di credito fino a quando non ne troverà uno disposto ad accollarsi il rischio: missione difficile, ma sicuramente non impossibile.

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21 Gennaio 2018 · Carla Benvenuto