Ricorso tributario – Spese di lite, importo del contributo unificato e pagamento parziale e provvisorio della pretesa

Ricorso tributario












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Ho ricevuto un accertamento fiscale da Agenzia delle Entrate che trovo ingiusto e vorrei contestarlo prima che scadino i trenta giorni concessi per il ricorso giudiziale.

Tuttavia, trattandosi si un importo (imposte pretese più sanzioni per la presunta evasione) intorno ai diecimila euro, sono indeciso se procedere o meno.

Nel valutare l’opportunità di procedere in un contenzioso tributario, occorre comunque tener conto sia dei tempi che dei costi: infatti, la proposizione di un ricorso comporta, nella maggior parte dei casi, costi aggiuntivi rappresentati dall’obbligo (per le controversie di valore superiore a 3 mila euro) di farsi assistere da un difensore e dal rischio, per chi perde, di essere condannato al pagamento delle spese legali della controparte.

Inoltre, per la presentazione alla Commissioni Tributaria Provinciale (CTP) di un ricorso, è dovuto il contributo unificato (che ha sostituito l’imposta di bollo). Per un valore della controversia da 5 mila a 25 mila euro, al netto degli interessi e delle eventuali sanzioni irrogate con l’atto impugnato, occorrono 120 euro.

Comunque, per le controversie di valore non superiore a 50.000 euro (come nella fattispecie, il ricorso produce gli effetti del reclamo e può contenere anche una dettagliata proposta di mediazione, cioè di ricalcolo degli importi pretesi.

Infine, va segnalato che la presentazione di un ricorso tributario non esenta dal versamento, anche se provvisorio e in alcuni casi parziale, delle somme richieste con l’atto impugnato (ad esempio, per l’avviso di accertamento emesso ai fini delle imposte dirette e dell’Iva è prevista la riscossione di un terzo delle imposte oggetto di contestazione e dei relativi interessi, oltre che degli importi eventualmente definitivi).

Se il ricorso viene accolto, il tributo corrisposto in eccedenza rispetto a quanto stabilito dalla sentenza della Commissione deve essere rimborsato d’ufficio, con i relativi interessi, entro 90 giorni dalla notifica della sentenza.

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21 Agosto 2019 · Giorgio Valli

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