DOMANDA
Per una decennale situazione dagli aspetti molto ingarbugliati, cui sono letteralmente rimasto mio malgrado incastrato, ricorro ancora una volta ad attingere agli ampi ed esaustivi chiarimenti di questo forum legale prima di nominare specificamente un legale in proposito. In pratica, per una somma pretesa da terzi non dimostrabile, e una invece con ricevuta di un versamento fatto al sottoscritto, terzi ha attivata una diffida e messa in mora richiedendo le due somme. La richiesta è scaturita da questa situazione: Terzi senza concordare e stabilire alcunché con il sottoscritto ha versato (a suo dire) delle parcelle al legale del sottoscritto che cura un contenzioso con altri terzi per degli immobili in una scrittura privata il cui titolare è deceduto da tempo. Terzi della diffida, avendo interesse agli stessi immobili, per mio nome e conto e senza nulla concordare e nulla stabilire con il sottoscritto ha effettuato dei versamenti (a suo dire) al legale per la pratica contro i terzi della scrittura privata, ma senza nessuna ricevuta o altro documento che comprova detti versamenti. Nella diffida è menzionato il legale solo quale ricevente le parcelle. Ora la situazione che intravedo, e chiedo, è questa: premesso il discutibile comportamento tenuto dei predetti nei miei confronti, il primo punto sarà contattare il legale del sottoscritto per conferma scritta delle somme acquisite e informarlo di accettare solo parcelle dal sottoscritto ovvero da terzi solo su mia autorizzazione scritta. Per quanto riguarda terzi, per rafforzare la diffida ha inserito anche la somma versata al sottoscritto cui non ci sono mai state problematiche in quanto bastava una semplice richiesta di restituzione. Poiché tutta la vicenda mi fa presagire ad una vera è propria opera “architettata”, vorrei agire in questo modo, restituzione dell’importo provato ed attendere l’eventuale ricorso di terzi al Tribunale, cui dovrà depositare una documentazione in proposito. Acquisita la sua documentazione mi opporrò con un legale di fiducia. Ora, per la restituzione della somma provata effettuerò un vaglia postale da far recapitare direttamente da Poste Italiane. Il vaglia però, rappresentando una somma di denaro da riscuotere, va fatto recapitare all’indirizzo personale di Terzi o presso lo studio legale per eletta domiciliazione?
RISPOSTA
Trattandosi di una fase stragiudiziale, può indifferentemente inviare il vaglia al diffidante, il quale, se la vicenda legale – per cui egli ha preteso la restituzione delle parcelle anticipate per l’assistenza tecnica – si è già conclusa, si troverà in difficoltà ad esibire le fatture rilasciate dal professionista con date congruenti con il periodo in cui il contenzioso si è sviluppato.
5 Aprile 2021 - Carla Benvenuto
Clicca qui per visualizzare i contenuti correlati