Emigrare in Germania per lavoro e ritrovarsi la casa espropriata dal fisco – C’è modo per recuperare la proprietà dell’immobile?

Casa - pignoramento espropriazione e vendita all'asta












Nel 2010 emigro in Germania per lavoro: non ho famiglia, ma possedevo un immobile che affittai e in Germania prontamente mi iscrissi all’AIRE, rivolgendomi al consolato (successivamente ho verificato col comune la regolare iscrizione, d’altronde i certificati elettorali mi arrivano in Germania). Faccio anche comunicazione dell’indirizzo di notifica alla agenzia delle entrate, tramite apposito modulo, indicando il mio indirizzo estero.

Giorni fa vengo a sapere, dal mio inquilino, che deve lasciare l’immobile perché la mia casa è stata assegnata all’asta ad altro proprietario.

Incarico una persona di fiducia per raccogliere informazioni: tramite accesso agli atti del tribunale scopre che tutto nasce da un avviso di accertamento esecutivo emesso nel 2015. Faccio fare accesso agli atti. Scopro che l’avviso di accertamento riguarda la contestazione della mia residenza fiscale estera e che l’avviso è stato notificato per compiuta giacenza al vecchio indirizzo italiano. Contattata l’agenzia delle entrate, ufficio accertamento, mi dicono che per loro l’avviso di accertamento è stato correttamente notificato. In quanto loro devono notificare al domicilio fiscale, specialmente nel caso di contestazione delle residenza fiscale estera. Che in quanto contestata non può essere presa in considerazione.

Ora cosa posso fare? Posso recuperare in qualche modo la proprietà dell’immobile?

E’ sicuramente inconsueta (oltre che sospetta) la circostanza che in nemmeno due anni dalla notifica dell’avviso di accertamento, l’Agenzia delle Entrate riesca ad espropriare l’immobile: si tratterebbe di un’efficienza più unica che rara, anche senza opposizione della controparte.

Come, peraltro, risulta singolare la contestazione della residenza acquisita all’estero: nemmeno a pensare che lei sia un Ezio Greggio, o un novello Briatore, per non parlare di Ferrero (quello della Nutella) e di Leonardo Del Vecchio (patron di Luxottica) e, comunque, di solito si contestano i tentativi dei cittadini italiani che provano a trasferire la residenza in Lussemburgo o nel Principato di Monaco (laddove sono in vigore regimi fiscali di favore) ma mai sentito parlare di problemi per un trasferimento della residenza in Germania.

Comunque, bando alle chiacchiere, mi sembra evidente che lei abbia l’immediata esigenza di affidarsi ad un tributarista (più che ad un avvocato, dal momento che nel contenzioso con l’erario non può essere esperita opposizione al giudice delle esecuzioni ex articolo 615 del codice di procedura civile).

Per avere qualche chance di recuperare l’immobile espropriato, dovrà pertanto presentare subito ricorso (avrebbe dovuto farlo ieri) alla Commissione Tributaria Provinciale, soprattutto eccependo il vizio di notifica (si tratta della questione centrale da affrontare): il termine non dovrebbe essere scaduto dal momento che lei, come afferma, è venuto a conoscenza di questa vicenda kafkiana, che purtroppo la coinvolge, solo qualche giorno fa.

Un sincero in bocca al lupo: per quello che può servire, le auguro di riuscire a venirne fuori anche a costo di un sacrificio economico che è, purtroppo, inevitabile.

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26 Ottobre 2017 · Patrizio Oliva