DOMANDA
Sono una pensionata con inabilità lavorativa al 100% con pensione di 900 euro lordi perenne e non sottoposta a revisione annuale, su cui grava trattenuta mensile per quinto di 133 euro e un altra “sospesa e scaduta” di delega (entrambe contratte quando lavoravo e stavo bene),con quest’ultima ormai non pagata da 4 anni e venduta a qualche società di recupero crediti credo, che saltuariamente me ne chiede conto.
Un anno e mezzo fa ho chiesto un prestito personale perché in famiglia avevamo bisogno (mio marito di 62 anni è disoccupato e maturerà Quota 100 a dicembre di quest’anno), abbiamo anche due figli maggiorenni da mantenere entrambi diplomati ed entrambi iscritti a collocamento e varie società di sommnistrazione lavoro, che purtroppo non si trova, e ho regolarmente pagato nonostante tassi da paura per un anno.
Circa 3 mesi fa l’ho rinnovato passando dai 15. 000 originari a 20. 000 sempre per altre necessità da aggiustare, ed ho pagato altre 3 rate di quello nuovo fino all’ultima rata di 400 euro di questo mese corrente, ma ora purtroppo mio marito ha perso un lavoretto con cui in pratica si pagava la rata mentre con la mia pensione si pagava il resto e con l’aiuto di mio padre. Io e mio marito siamo in comunione di beni (si fa x dire perché non possediamo nulla).
Dal prossimo mese non riusciremo più a pagare la rata della finanziaria e sono costernata davvero per la situazione dato che il prestito mi è stato concesso quando avevamo bisogno e ringrazio, ma qui o si paga o si mangia.
Questa è la situazione e vorrei un vostro consiglio su come comportarmi.
RISPOSTA
Gentile signora, davvero non so come abbiano potuto rinnovarle il prestito portandole la rata a 400 euro, sapendo che lei percepisce una pensione de 900 euro già gravata da cessione del quinto e con un prestito delega sospeso proprio in virtù del fatto che INPS non può trattenere oltre i 133 euro già destinati al rimborso del prestito dietro cessione del quinto. L’avidità e l’ingordigia dei creditori sono spesso incommensurabili, ma mi sa che stavolta sono davvero cascati male.
La sua pensione è attualmente impignorabile: forse un domani, quando suo marito percepirà un rateo pensionistico riusciranno (dal momento che il regime legale matrimoniale è di comunione dei beni) a prelevargli un quinto eccedente il minimo vitale, di importo mensile sicuramente di gran lunga inferiore ai 400 euro che dovrebbe pagare adesso.
Pertanto, stia tranquilla: sospenda ogni pagamento e dorma sonni tranquilli. Lei è in una botte di ferro, tecnicamente in default e i creditori dovranno farsene una ragione.
17 Gennaio 2021 - Simone di Saintjust
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