DOMANDA
Per un contratto di prestazione d’opera occasionale è ancora necessario non superare i 30 giorni di lavoro all’anno? Per intenderci, il lavoro che andrò a svolgere richiede un impegno di 4h a settimana, da spalmare (per mia comodità) su 4 giorni a settimana (1h al giorno). È ovvio che, lavorando una sola ora al giorno per 4 gg, il numero di 30 gg all’anno sarebbe presto raggiunto, mentre facendo le 4 ore a settimana in un solo giorno, la situazione sarebbe differente. Mi chiedo quindi quanto vincolanti siano questi 30 gg all’anno. Grazie
RISPOSTA
Il concetto di occasionalità non ha più alcuna correlazione con il limite di 30 giorni: L’equivoco nasce dalla precedente disciplina, ormai abrogata.
Per quanto concerne gli aspetti contributivi, l’articolo 44, comma 2, del Decreto Legislativo 269/2003, convertito nella legge 326/2003, ha disposto l’iscrizione alla Gestione Separata, a decorrere dal primo gennaio 2004, dei lavoratori autonomi occasionali, ma solo per i compensi superiori a euro 5 mila nell’anno solare, considerando la somma di quelli corrisposti da tutti i committenti occasionali.
La soglia di euro 5 mila costituisce una franchigia esclusivamente dal punto di vista contributivo e pertanto il compenso percepito dal lavoratore autonomo occasionale può essere di importo anche superiore a detto limite; in tal caso, i contributi sono dovuti esclusivamente sulla quota di reddito eccedente. Per quanto riguarda gli aspetti fiscali, il totale dei compensi è invece da assoggettare a ritenuta d’acconto e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi del percipiente.
30 Giugno 2024 - Tullio Solinas