Pensione e pignoramento corrispettivo per consulenze in regime forfettario
Il pignoramento del corrispettivo per prestazioni professionali può avvenire anche trattenendo l'intero compenso fino all'importo del credito azionato
Ho 67 anni e da poco sono in pensione con un assegno di 700 euro al mese: attualmente lavoro come forfettario (consulente libero professionista) con un reddito che varia dai 15.000 ai 20.000 euro all’anno. Siccome ho dei debiti con l’Agenzia delle Entrate che non riesco a sistemare nemmeno rateizzando, vorrei sapere se l’Inps o l’ADER potrebbero rivalersi sulla mia pensione o sui miei compensi da libero professionista che da gennaio fattura regolarmente con Sdi.
La pensione non è pignorabile in quanto inferiore al valore attuale del minimo vitale: i corrispettivi da prestazione professionale, invece, sono integralmente espropriabili, fino all’importo del credito azionato,con pignoramento presso il committente.
Addirittura l’articolo 72 bis del DPR 602/1973 consente ad Agenzia delle Entrate Riscossione (AdER, ex Equitalia) di impartire l’ordine al terzo di pagare il credito direttamente al concessionario, fino a concorrenza del credito per cui si procede: in pratica, il pignoramento diretto presso il committente avviene senza alcun passaggio giudiziale.
Il suggerimento è di tentare, nei limiti del possibile, di modificare il rapporto di lavoro con l’azienda, trasformandolo in contratto di lavoro dipendente: in tal modo dalla retribuzione netta potrà essere trattenuto al massimo per un quinto dell’importo (AdER attualmente pretende anche un decimo oppure un settimo dello stipendio per importi mensili inferiori a 5 mila euro)
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23 Febbraio 2024 · Patrizio Oliva