Mio fratello, da anni, ha intestato la sua auto a mio padre perché lui (fratello) ha debiti con Agenzia delle Entrate Riscossione (AdER, ex Equitalia): mio padre è morto e nel testamento (oltre ad altro) ha lasciato l’auto a mio fratello. Mio fratello non paga i bolli di quest’auto e non ha fatto il passaggio al PRA. L’auto ha il fermo amministrativo (i bolli che venivano a mio padre lui non li ha pagati) ed è ferma in un garage. Sono passati già 5 anni dalla successione. Le cartelle esattoriali arriveranno a me, essendo anche io erede o a lui (ho avvisato l’Agenzia che mio padre l’auto l’ha lasciata a lui). Se lui non paga dovrò pagare io? Se si, c’è un modo per forzarlo a fare il passaggio di proprietà?
Se non è stata effettuata la divisione ereditaria (con l’assistenza tecnica di un notaio e la necessaria registrazione dei nuovi proprietari dei beni mobili registrabili e immobili lasciati dal de cuius) il veicolo fa ancora parte della comunione ereditaria: in questi casi i coeredi sono debitori solidali per i tributi (tasse e imposte) riconducibili al possesso dei beni inclusi nella comunione ereditaria.
Ai sensi dell’articolo 1292 del codice civile, l’obbligazione è in solido quando più debitori sono obbligati tutti per la medesima prestazione: in soldoni, AdER può escutere uno qualsiasi dei coeredi tenuti a versare i tributi riconducibili ai beni che fanno parte della comunione ereditaria e il coerede escusso potrà poi esigere da ciascuno degli altri coeredi gli importi in ragione della rispettive quote ereditarie.
In pratica, indipendentemente da quando stabilito nel testamento, fino al momento dello scioglimento della comunione, che interviene con la divisione ereditaria (che nulla ha a che vedere con la dichiarazione di successione ereditaria), la proprietà dei beni è indivisa ed uno qualsiasi dei coeredi può essere chiamato a rispondere per l’omesso versamento dei tributi collegati a tutti i beni inclusi nella comunione ereditaria.
A nulla vale l’aver “avvisato AdER”: il presunto avviso non ha alcuna rilevanza. Come risolvere? In base all’articolo 713 del codice civile, l’autorità giudiziaria, può, su istanza di uno o più coeredi, disporre lo scioglimento della comunione, con l’attribuzione dei beni in proprietà esclusiva a ciascuno dei coeredi secondo le volontà testamentarie.
8 Luglio 2023 · Giorgio Martini
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