Pagare un debito del defunto comporta accettazione dell’eredità?












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L’INPS ha notificato, tramite raccomandata, ad uno solo dei figli del de cuius, la restituzione dell’importo euro 62,01 poichè sono state riscosse dal de cuius, nell’anno 2012, rate di prestazione in misura superiore a quella spettante.

Premesso che noi figli non abbiamo ancora accettato (nemmeno in forma tacita) l’eredità ma stiamo valutando l’ipotesi di rinunciare, pagare questo piccolo importo di propria tasca comporterebbe accettazione tacita di eredità?

L’articolo 476 del codice civile dispone che l’accettazione è tacita quando il chiamato all’eredità compie un atto che presuppone necessariamente la sua volontà di accettare e che non avrebbe il diritto di fare se non nella qualità di erede.

La Corte di cassazione (sentenza 14666/2012) ha precisato in modo chiaro che il pagamento di un debito, con denaro proprio, non implica accettazione dell’eredità.

Tuttavia, personalmente, non verserei all’INPS neanche un centesimo di quanto richiede, se non dopo aver deciso di accettare esplicitamente l’eredità. Sappiamo benissimo che le sentenze di cassazione ed il codice civile servono ad essere richiamati nelle aule dei Tribunali dove la burocrazia ci tira per i capelli.

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6 Novembre 2017 · Giorgio Martini

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