Poco più di 10 anni fa ho avuto una relazione ed è nato un figlio: e dopo 6 mesi ci siamo lasciati: vivo in casa con i miei genitori con mio figlio da ormai 11 anni. Con il mio ex compagno (padre del bambino), nonostante la disgregazione del nucleo familiare, il bambino ha goduto dell'affetto dei genitori con la frequentazione a casa del padre. Purtroppo da circa 3 mesi è scaturito un diverbio che ha interrotto bruscamente i rapporti civili e causa principale diverbi con la compagna del mio ex. Quest'ultimo mi invia, con legale, la richiesta di affidamento congiunto e con la perfezione del mantenimento che tale non è mai esistito in quanto a tale mantenimento hanno contribuito i miei genitori e io con lavori saltuari. Il mio ex riferisce che si è fatto carico sempre e continuamente e non è vero niente e non può dimostrarlo anche con ...
Nell'ambito di una separazione personale, qualora il matrimonio sia stato particolarmente breve, va comunque corrisposto l'assegno di mantenimento da parte del coniuge obbligato. La breve durata del matrimonio può incidere sul quantum dell'assegno di mantenimento, non sul diritto a riceverlo. Questo, in sintesi, l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 21597/14. Secondo quanto disposto dai supremi Giudici, concetto già esplicato numerosissime volte, l'assegno di mantenimento deve tendere al mantenimento del tenore di vita goduto dal coniuge durante la convivenza: indice di tale tenore può essere anche l'attuale disparità di posizioni economiche tra i due coniugi. Pertanto, in definitiva, anche sussistendo un periodo limitato di convivenza matrimoniale ed uno scarso contributo alle esigenze familiari, l'assegno di mantenimento va ugualmente versato. Al massimo, sottolineano i giudici di piazza Cavour, si può ambire ad una riduzione delle somme da corrispondere ma, mai, alla cancellazione dell'obbligo di mantenimento verso il coniuge beneficiario. ...
Divorzio: sì all'assegno divorzile anche dopo la morte dell'ex coniuge. Infatti, può essere ottenuta una quota della pensione di reversibilità anche dopo il decesso dell'ex consorte. Il diritto all'assegno di divorzio può essere riconosciuto anche dopo la morte dell'ex coniuge, se avvenuta nel corso del giudizio. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, con la sentenza 21598/14. Da quanto si evince dalla pronuncia in esame il diritto all'assegno divorzile può essere riconosciuto anche dopo la morte dell'ex coniuge, se avvenuta nel corso del giudizio. Dunque, una quota della pensione di reversibilità dell'ex coniuge obbligato, spetta alla ex coniuge beneficiario se vi è titolarità dell'assegno divorzile. Ciò, perché il diritto all'assegno divorzile può essere dichiarato anche dopo il decesso dell'ex coniuge nel corso del giudizio, permanendo l'interesse dell'altro coniuge alla pronuncia. ...