DOMANDA
Nel 2011 ho chiuso un attività artigiana, nel 2012 con la dichiarazione dei redditi 2011 è rimasto un credito IVA il quale ho cercato di recuperare nel Settembre 2020 inoltrando istanza all’agenzia delle entrate, la quale mi ha risposto con esito negativo, non perche il credito sia prescritto fissato in anni 10 da varie sentenze di cassazione pervenute dal quel periodo ad oggi, ma in quando attraverso la dichiarazione del 2012 e stato chiesto la compensazione del IVA a credito invece che il rimborso. Attualmente sono un lavoratore dipendente a tempo indeterminato, chiedo se possibile recuperare il credito attraverso la compensazione in busta paga o attraverso la dichiarazione dei redditi.
RISPOSTA
Il contribuente ha la facoltà di compensare i debiti con i crediti risultanti dalla dichiarazione e dalle denunce periodiche nei confronti di Stato, INPS, Enti Locali, INAIL, ENPALS.
Allo scopo bisogna utilizzare il modello di pagamento unificato F24 che permette di scrivere in apposite sezioni sia gli importi a credito utilizzati sia gli importi a debito dovuti. Il pagamento si esegue per la differenza tra debiti e crediti, anche qualora essa risulti nulla.
Ad esempio il debito IRPEF può essere utilizzato per compensare crediti IVA (compensazione orizzontale) piuttosto che per diminuire il credito IRPEF (compensazione verticale). Il contribuente può avvalersi del tipo di compensazione che ritiene più indicata alle sue esigenze.
18 Gennaio 2021 - Giorgio Valli
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