DOMANDA
Sono un under 30 che risiede in Svizzera (permesso B) da 18 mesi e ipotizzo di rimanere qui a lungo termine: ho stupidamente rimandato l’iscrizione AIRE (negligenza su chi ha impattato pandemia) e mi chiedo ora “di che morte morire”. Non che abbia importanza per l’Agenzia delle Entrate ma:
-non ho usufruito in nessun modo di servizi statali (SSN, ecc); ho limitato le visite a vacanze
-come lavoratore dipendente prima del trasferimento ho sempre e regolarmente pagato le tasse
In Italia risulto ancora iscritto presso i miei genitori, non possiedo beni immobili, e ho un singolo cc aperto con dentro circa 5000€ (risparmi da stipendi).
Sto cercando ora di informarmi il più possibile sull’argomento (leggendo casi simili, accordi bilaterali, ecc) ma ho ancora qualche dubbio.
A quanto ho capito, anche dimostrando la residenza all’estero durante quel periodo (con contratto, bollette, ecc) oltre alla sanzione, è comunque necessario pagare la differenza tra IRPEF e imposta del paese di residenza.
2019 Gennaio-Aprile: lavorato in Italia come dipendente (indeterminato) fino alle dimissioni
2019 Giugno-Dicembre: ho lavorato in Svizzera con regolare permesso B.
Da un veloce calcolo mi risulta una differenza tra IRPEF ed imposta svizzera di circa €7000.
2020 Gennaio-Dicembre: ho lavorato in Svizzera con regolare permesso B.
Da un veloce calcolo mi risulta una differenza tra IRPEF ed imposta svizzera di circa €18000.
Se dovessi iscrivermi all’AIRE e presentare 730 per 2019 e 2020 dovrei pagare circa €25000 di imposte, una somma altissimo per soli 18 mesi, brucerei quasi il 50% dei miei risparmi.
Vorrei regolarizzare la mia situazione (anche perchè avrei intenzione di sposarmi entro i prossimi due anni), senza però un completo bagno di sangue.
Scenari:
-A: mi iscrivo all’AIRE e presento 730 per 2019 e 2020. Ci sono “vantaggi” per la dichiarazione spontanea (es. Rateizzazione, ecc)?
-B: mi iscrivo all’AIRE senza presentare 730 per 2019 e 2020. Quanto è concreto il rischio di controlli AdE? Che svantaggi avrei nel caso in cui fossi soggetto ad un controllo rispetto alla dichiarazione spontanea? Se non ci perdo/guadagno nulla allora tanto vale “rischiare”, no? Se l’entità del danno è la medesima da cinico, la preferirei.
-C: scenario campato per aria. Ipotizzando di trasferirmi in Germania entro l’anno continuando a lavorare in Svizzera come frontaliere potrei iscrivermi direttamente all’AIRE in occasione di quel trasferimento e poi trasferirmi nuovamente in Svizzera in un secondo momento aggiornando i dati AIRE?
Ritengo l’opzione C abbastanza stupida, anche se forse quella con il minor impatto economico.
In ogni caso avete qualche consiglio per regolarizzare la situazione limitando questo danno assurdo alle mie finanze?
Sono consapevole che tutto questo sia completamente frutto della mia negligenza (però non paragonabile alla situazione dei “furbetti”) e non faccio solitamente benaltrismo ma se posso evitare la cyanide pill, lo faccio volentieri.
Grazie mille in anticipo!
RISPOSTA
Difficile disegnare scenari in situazioni così complesse ed articolate e, quasi impossibile optare per quello giusto: la cosa migliore da fare è iscriversi subito all’AIRE e regolarizzare la propria posizione fiscale e contributiva per il futuro, dimenticando quello che poteva essere e non è stato.
A volte praticare il benaltrismo può essere utile per sé stessi e per gli altri.
9 Gennaio 2021 - Ludmilla Karadzic
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