Studente universitario, orfano di un genitore, ha continuato a ricevere (con accredito su libretto di risparmio) il rateo mensile di una pensione anche dopo che ha compiuto i 26 anni di età.
Subito dopo il raggiungimento dei 26 anni ha informato tramite patronato l’INPS che però ha continuato a versare per altri tre anni malgrado due nuove richieste, da parte del patronato, a sospendere gli accrediti.
Oggi l’INPS chiede la restituzione dell’intera somma di tre anni accreditati. La restituzione di quanto richiesto dall’INPS e’ legittima? Si puo’ evitare il pagamento?
Avendo notificato all’INPS la richiesta di interruzione degli accrediti relativi alla pensione di reversibilità, in occasione del raggiungimento del 26.mo anno di età, può evitare di versare, nel caso in cui venissero pretesi, gli interessi legali maturati sulle somme corrisposte. Ma, purtroppo, deve restituire il capitale, quantunque erroneamente, erogato dall’Istituto di previdenza sociale.
28 Febbraio 2016 · Carla Benvenuto
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