DOMANDA
La banca “B” di cui sono debitore ha vinto causa per rendere efficace la revocatoria di vendita immobiliare e ora vuole espropriare il bene, nominare un custode e metterlo all’asta (l’immobile ha inoltre un contratto di affitto a terzi residenziale regolarmente registrato e antecedente all’espropriazione.
L’immobile vale 200 mila euro su cui sussiste una ipoteca volontaria di primo grado di Banca “A” per circa 30 mila euro residui a fronte di un mutuo contratto 10 anni fa e sino ad ora regolarmente pagato.
Come si comporta la banca “A” con il suo debito? Continuerò a pagare le scadenze mensili sino all’aggiudicazione dell’asta o può chiedermi di rientrare di tutto, o chi si aggiudicherà all’asta l’immobile paga il debito residuo della banca “A” e poi detratto le spese per custode, avvocati ecc… versa la differenza alla banca “B” e quindi quantomeno io sarò sollevato dal pagamento del mutuo residuo?
RISPOSTA
La banca B otterrà l’espropriazione dell’immobile e tratterrà l’importo di aggiudicazione all’asta del bene espropriato al netto di quanto dovuto alla banca A (creditore privilegiato garantito da ipoteca volontaria) e delle spese legali sostenute nell’azione revocatoria così come accordate dal giudice, fino a soddisfazione del credito vantato nei confronti del proprio debitore.
Pertanto, il credito vantato dalla banca B nei confronti del debitore risulterà, dopo l’espropriazione, diminuito per il valore dell’immobile aggiudicato all’asta al netto del mutuo residuo erogato dalla banca A e non soddisfatto dal mutuatario (e gravato da eventuali interessi moratori e dalle spese extragiudiziali di recupero delle rate dl mutuo scadute e non versate).
Pertanto, per minimizzare il credito vantato dalla banca B nei propri confronti, il debitore deve azzerare il mutuo residuo erogato dalla banca A.
23 Febbraio 2021 - Ludmilla Karadzic