Mio padre è separato, vive da solo ed è sulle carte quasi nullatenente: ha pero un'attività commerciale (ditta individuale) molto proficua con fatturato credo tra i 2 e i 3 milioni di euro ed utili dichiarati intorno ai 100 mila euro annui (che però a mio parere sono almeno il triplo, riesce a dichiarare meno facendo scontrini la metà). Oltre a questo, dopo aver presentato dichiarazione dei redditi annuale non paga alcuna imposta, né alcun contributo INPS e dunque accumula costantemente cartelle esattoriali ( attualmente pari a 100k ma deve arrivare ancora molta roba è ciò è destinato ad aumentare esponenzialmente poiché ha intenzione di continuare su questa strada). Oltre a questo da alcuni anni ha deciso di investire nel settore immobiliare acquistando immobili ( di valore inferiore a 50k ciascuno) ma intestandoli a me e mio fratello. In fase di rogito, l'atto di compravendita avviene tra me e la ...
Per legge, l'esistenza di attività non dichiarate può desumersi anche sulla base di presunzioni semplici, purché queste siano gravi, precise e concordanti. Inoltre l'inesattezza degli elementi indicati nella dichiarazione dei redditi può, in particolare, derivare dalla incompletezza, inesattezza e non veridicità delle registrazioni contabili, desumibile anche da altri documenti relativi all'impresa. Ad esempio, la discordanza tra le somme riscosse dal contribuente tramite carta di credito e p.o.s. ed i ricavi risultanti dalle scritture contabili dichiarati dalla società, integra senz’altro una presunzione legale di maggiori ricavi, corrispondenti alle rimesse attive della carta di credito e del bancomat, conformemente a quanto già affermato dalla giurisprudenza consolidata in materia di accrediti su conto correnti bancari, salvo l'onere, a carico del contribuente e non dell'Agenzia delle entrate, di provare specificamente una diversa destinazione di detti accrediti. Queste le considerazioni giuridiche che si leggono nella sentenza 13494/15 della Corte di cassazione. ...
Lo studio legale con il quale ho concluso nel 2020 delle pratiche di saldo e stralcio non mi ha mai consegnato le fatture relative a tre parcelle interamente pagate tramite bonifico bancario (se non sbaglio, dal 2019 è obbligo emettere fattura digitale, quindi se qualcuno ha emesso delle fatture per me dovrei vederle nella mia pagina riservata del sito AdE) e non mi ha mai consegnato i fascicoli, compreso le analisi econometriche, l'ultima richiesta è stata inoltrata da me tramite pec ma è rimasta senza risposta. Considerata la acclarata reticenza dello studio legale, e specificato che lo stesso ha sede in una regione diversa dalla mia, se volessi inoltrare per questa situazione esposto alla Guardia di Finanza e/o all'ordine degli avvocati, dovrei rivolgermi a delle sedi territorialmente competenti allo studio legale? Un vostro parere mi sarebbe molto utile. ...