DOMANDA
Vorrei un parere circa una situazione che, a mio parere, potrebbe risultare paradossale: come è noto in maggio 2023 la Romagna (Forlì/Cesena/Faenza) ha subito una disastrosa alluvione che ha disastrato tantissime famiglie, una di queste il sottoscritto e famiglia con perdita abitazione e tutto quello che conteneva. In primo momento c’è stato un forte sostegno da parte sia protezione civile che tante donazioni. Per la circostanza ho ricevuto il primo sostegno tramite i 3000 euro per prime urgenze (cui ho trasmesso nel tempo dovuto le regolari fatture). Poiché la situazione personale è ancora in alto mare dallo stabilizzarsi, amici di famiglia che hanno subito la stessa sorta mi hanno consigliato anche di accedere ad un fondo gestito dalla Caritas cui continuano ad arrivare donazioni tanto che a chi ne aveva già beneficiato se aveva altra esigenza. In proposito ho contattato tramite e-mail la locale Caritas per la modalità della richiesta; la risposta, vorrei allegarla per sfatare un fraintendimento:
Buongiorno, l’importo massimo finanziabile è 5000 euro per una durata massima del prestito pari a 5 anni. La convenzione è stata stipulata tra Caritas Emilia Romagna e BCC; ciò implica che, qualora il richiedente non abbia già un conto corrente aperto presso la BCC, è richiesta obbligatoriamente l’apertura di un conto presso una filiale BCC (il c/c avrà spese di tenuta conto molto esigue, indicativamente € 1 al mese). Il finanziamento è esente da spese istruttoria e per l’erogazione/gestione non vengono applicate spese. Nessuna commissione prevista per estinzione anticipata. Il tasso di interesse è fisso ed è attualmente pari al 3,4% annuo (attualmente il mercato, per operazioni della specie, offre tassi superiori di almeno il doppio). A titolo di esempio, richiedendo un importo di 5000 euro con una durata del prestito pari a 5 anni, la rata mensile si aggira intorno ai 90 euro. Ovviamente, richiedendo una somma inferiore, la rata mensile diminuirebbe di conseguenza mentre optando per una durata inferiore ai 5 anni la rata crescerebbe in proporzione. E’ richiesta la documentazione delle spese sostenute e/o ancora da sostenere: ciò significa che se Lei ha fatture per spese già sostenute e/o preventivi per spese ancora da sostenere sono utili quali giustificativi di spesa per l’accesso al microcredito. Qualora avesse già ottenuto contributi a fondo perduto da privati (ad esempio Caritas) e/o contributi pubblici come CIS o CAS sulle spese sostenute può comunque presentare le stesse fatture sulle quali ha già ricevuto i contributi suddetti. In attesa di un Suo cordiale riscontro, restiamo a Sua disposizione per eventuali dubbi e/o chiarimenti. Cordiali saluti
Chiedo, posso rendere pubblico questa risposta citando solo fonte Caritas? Perché ci sono persone enti ecc. che versano con coscienza le donazioni nella certezza del buon fine. Grazie per l’attenzione.
RISPOSTA
Può sicuramente pubblicare la risposta della Caritas in modo asettico senza tuttavia aggiungere commenti naive che potrebbero esporla personalmente al rischio di querela per diffamazione con richiesta di risarcimento danni.
Infatti, la Caritas riceve sicuramente delle donazioni a beneficio degli alluvionati, ma non si conosce l’importo delle donazioni né l’ammontare complessivo dell’importo accordato a prestito dalla BCC (Banca di Credito Cooperativo), e nemmeno sono noti gli obblighi che la Caritas Emilia Romagna si assume nei confronti delle (BCC). Va considerato, infatti, che si tratta di prestiti senza garanzia alcuna di rimborso e poiché la BCC non è un ente benefico, molto probabilmente avrà chiesto alla Caritas di accollarsi la garanzia di rimborso per tutti quei prestiti assegnati a debitori inadempienti (e potrebbero essere tantissimi, specie a fronte di importi da microcredito),
A nostro parere, nell’ignoranza dei dettagli della convenzione (soprattutto riguardanti il gravame relativo alla garanzia di rimborso), converrebbe astenersi da commenti gratuiti ancorché superficiali.
14 Agosto 2024 - Marzia Ciunfrini