Trasloco e disattivazione utenze domestiche – Quali sono costi e prassi?

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Tra poche settimane dovrò trasferirmi con la mia famiglia in un’altra abitazione: nel frattempo, dovrò disattivare e/o trasferire tutte le utenze domestiche.

Vorrei sapere quali sono le modalità e soprattutto i costi.

Quando si organizza un trasloco è bene, innanzitutto, ricordarsi di disdire i contratti di luce, gas e telefono: qualora non vengano effettuate le giuste procedure, infatti, i contratti potrebbero continuare a rimanere attivi e si rischia di pagare le bollette anche quando non è necessario.

Prima di disdire i contratti di luce e gas, è necessario avere a disposizione una serie di documenti:

  • codice fiscale e carta d’identità dell’intestatario del contratto;
  • codice cliente presente sulla bolletta;
  • POD per la luce, equivale al codice fiscale della bolletta, identifica in modo univoco l’utenza ed è associato al contatore e all’intestatario del contratto. Di solito si trova sulla bolletta in alto, vicino alla voce “Dati Fornitura”;
  • PDR identifica l’utenza del gas è un numero univoco e corrisponde alla posizione fisica del contatore del gas. Nella bolletta il codice si trova nella prima o seconda pagina, all’interno dei dati sulle caratteristiche della fornitura;
  • autolettura del contatore;
  • il recapito della fattura di conguaglio finale:
  • la data in cui deve essere disattivata la fornitura

Per quanto riguarda il gas, per disattivare un contratto bisogna mandare la richiesta di disattivazione al proprio venditore, via fax, telefono o email con un preavviso non superiore ai 30 giorni.

Il venditore la inoltrerà entro 2 giorni lavorativi e la chiusura dovrà essere effettuata entro 5 giorni lavorativi dalla data di ricevimento della richiesta.

In questo caso è fondamentale avere una conferma di ricezione della comunicazione.

Il venditore nel momento in cui dichiara di aver ricevuto la disdetta ha dei tempi per effettuare la disattivazione, superati i quali il cliente ha il diritto a un rimborso, come stabilito dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico (Arera).

Nel caso del mancato rispetto dei tempi per la disattivazione dell’energia elettrica, l’indennizzo corrisponde a circa 35 euro, se si impiega il doppio del tempo il rimborso è di 70 euro, entro o oltre il triplo l’indennizzo previsto è di circa 105 euro.

Per quanto riguarda la fornitura di gas, se la disattivazione avviene oltre i tempi previsti, i clienti dotati di un contatore fino alla classe G6, possono avere un indennizzo automatico di 35 euro.

Richiedere la cessazione di un contratto di fornitura di luce, invece, ha costi diversi a seconda del fornitore.

Per i clienti che hanno un regime di maggior tutela, cioè un regime tariffario stabilito dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) per chi non ha mai cambiato fornitore, il costo equivale a 23 euro.

Per chi ha sottoscritto un contratto con un fornitore del mercato libero le tariffe per la disdetta dipendono dalle condizioni contrattuali.

Per quanto riguarda la disattivazione della fornitura di gas il costo è stabilito da un prezzario deciso dal distributore o da chi ne regola il servizio.

Per disattivare la linea telefonica la procedura è molto simile a quella per luce e gas.

Bisogna mandare la richiesta tramite raccomandata a/r citando la legge 40 del 2007, alla quale si fa riferimento quando si tratta della disattivazione di un servizio.

Preferibilmente è meglio inviare in contemporanea la richiesta anche via fax.

Come nei casi precedenti è importante avere la conferma di ricezione della comunicazione.

Quando si vuole disdire, ovvero chiudere definitivamente, un contratto ADSL basta inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno o una pec al servizio clienti del gestore, accompagnata da una dichiarazione scritta, che corrisponde al modulo per la disdetta messo a disposizione da ogni operatore, e alla fotocopia del documento d’identità dell’intestatario del contratto.

La domanda per l’interruzione della fornitura deve essere effettuata almeno un mese prima.

Grazie al Decreto Bersani non esistono più le penali, però molte compagnie prevedono dei costi di disattivazione in caso di disdetta in anticipo e le tariffe variano a seconda dell’azienda.

Inoltre, bisogna considerare che molte ditte telefoniche forniscono dei dispositivi in comodato d’uso, quindi o si devono restituire o si deve versare il corrispettivo del prezzo del modem, router o decoder messo a disposizione dalla compagnia telefonica.

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24 Aprile 2019 · Giovanni Napoletano

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