Il contratto di affidamento fiduciario [leggi tutto]
Sono proprietaria al 50% di un immobile (ex casa colonica) con circostante terreno di 2200 mq di provenienza donazione paterna: l'immobile (casa) ha il suo numero di particella e nessuno spazio antistante poiché possiede solo il sedime che si unifica al terreno sempre con numero di particella propria. Questo tipo di case ex coloniche generalmente hanno un fronte (detto lato Nord) e un retro (detto lato Sud) abitata da rispettivi proprietari. E' sorta ora una problematica circa la vendita di questi immobili in quanto l'altro proprietario della quota del 50% vorrebbe vendere ma io non posso acquistarla poiché abito fuori Regione. Sono favorevole alla vendita in modo di non avere proprietà lontane senonché il proprietario dell'altro lato casa (lato Nord) vorrebbe però acquistare solo le quote della casa ma senza terreno per unificare l'interno e fare unico ambiente con il suo lato principale. Io non sono propensa a vendere a ...
I beni conferiti in trust, per giurisprudenza consolidata, sono semplicemente posti sotto il controllo di un fiduciario (il trustee) e formalmente a questi intestati, anche se destinati ad un fine determinato, nell'interesse di uno o più beneficiari. Il trust non è dotato di specifica personalità giuridica. Secondo quanto prevede la Convenzione dell'Aja del 1985 (resa esecutiva in Italia con la legge 16 ottobre 364/1989) il vincolo di destinazione mantiene i beni in trust distinti dal patrimonio del trustee, cui è demandato il compito di amministrare, gestire o disporre dei beni in conformità alle disposizioni proprie del trust e secondo le norme imposte dalla legge al trustee. Pertanto, nonostante il trust non abbia personalità giuridica, il trustee è l'unico soggetto legittimato nei rapporti con i terzi, non in quanto legale rappresentante del trust, ma in quanto soggetto che dispone in esclusiva del patrimonio vincolato ad una predeterminata destinazione. Di conseguenza, va ...
Il mio ex datore di lavoro, a seguito di mia richiesta ha accettato la conciliazione per quanto riguarda il pagamento di stipendi arretrati e il riconoscimento di un contratto diverso da quello che mi era stato fatto a suo tempo: il suo avvocato mi ha chiesto di fare una richiesta specificando il totale che ritengo mi sia dovuto. Quindi, se possibile, chiedo a Voi alcune informazioni: il contratto che mi è stato fatto era di tipo intermittente, mentre io lavoravo 6 giorni a settimana con orario pieno circa 10/12 ore al giorno, con la qualifica di aiuto cuoco. Il mio stipendio era di 1000 euro mensili netti. Vi ho lavorato per 12 mesi. Per questi mesi quale poteva essere la giusta retribuzione? Premetto che non ho mai fatto un giorno di ferie, né ricevuto 13 mensilità né TFR né gli ultimi 2 mesi di stipendio. Inoltre per via del contratto ...