Debiti non pagati con banche e finanziarie

La brutta notizia è che la sua pensione è pignorabile.












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Sono pensionata ex Inpdap con una cessione del quinto rinegoziata per 10 anni: mi sono esposta per debiti per salvare le sorti dell’ex marito per la perdita e la chiusura dell’attivita’ di falegnameria con gli annessi operai.

Ho dovuto fare prestiti con banche e finanziarie, che non riesco a pagare piu’ da settembre 2014, avendo una pensione alla fonte di 1.700 euro e 352 di cessione del quinto.

Sono in affitto non ho depositi, né beni immobili. Ho il comodato d’uso dei mobili di casa, che non ho ancora registrato alle imposte dirette. Aspetto la ragioniera che mi dica l’importo di registrazione.

Dei prestiti in banca per un residuo di 3466 euro hanno chiesto la firma di un effetto da mio marito, con rate mensili di 177 euro che non ho pagato da settembre. La mia preoccupazione e’ l’effetto cambiario. L’altro prestito Compass con la firma del mio ex marito, gli altri due con finanziarie.

Le mie domande sono: non avendo nulla possono sequestrare la pensione, avendo già la cessione del quinto?

Possono chiedere un prestito delega sulla pensione? Possono fare il fermo su una vettura per portatori di handicap del 2008? Il prestito delega puo’ ridurre la capienza del sequestro della pensione di 1/5?

La brutta notizia è che la sua pensione è pignorabile. Banche e finanziarie possono ottenere il 20% della quota pignorabile della pensione che, nel suo caso, è pari a 1700 euro detratto il minimo vitale (circa 500 euro).

In conclusione, la sua pensione è pignorabile fino a 240 euro al mese (un quinto di 1.200 euro) nonostante la cessione volontaria in corso di 352 euro.

La buona notizia è che non si vedrà prelevare 240 euro al mese per ogni creditore o per ciascun debito, ma i 240 euro/mese copriranno tutta la sua esposizione debitoria (effetti firmati da suo marito, debito con Compass e le altre due finanziarie).

In pratica, se tutti i creditori decidessero di rivolgersi al giudice (e non tutti lo fanno) per ottenere un decreto ingiuntivo e poi procedere al pignoramento presso l’INPS, quest’ultimo preleverebbe solo 240 euro al mese da consegnare al primo creditore procedente. Una volta che sia stato rimborsato questo debito, gli altri (in coda) riceverebbero dall’INPS i 240 euro.

Quindi può mettersi tranquilla, smettere di pagare i creditori con versamenti mensili ormai insostenibili ed attendere che gli stessi si rivolgano all’INPS per ottenere il rimborso tramite prelievo mensile della quota di 240 euro.

Per quanto riguarda il fermo amministrativo si tratta di azione esecutiva che solo Equitalia può disporre. Gli altri creditori (banche e finanziarie) non si sognerebbero mai di pignorare un veicolo usato, una tipologia di azione esecutiva poco efficace, dai costi immediati rilevanti e dai ritorni futuri del tutto aleatori.

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27 Febbraio 2015 · Ludmilla Karadzic

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