In merito alle nuove regole emanate dal Governo per contenere la pandemia da Covid-19, vorrei sapere, nel dettaglio, quale sono le regole per i contagiati, in merito a quarantena, auto-sorveglianza e ottenimento del green pass.
Potete essere chiari?
Con il nuovo decreto in vigore dal 31 dicembre 2021 il governo ha ridefinito le regole dell’isolamento per i positivi al Covid e della quarantena per i loro contatti stretti: dopodiché, a fronte delle difficoltà riscontrate nell’inserimento dei dati nella piattaforma nazionale che registra i dati relativi ai vaccini e ai tamponi, ha anche deciso di semplificare la procedura da seguire per ottenere la riattivazione del green pass.
Di seguito il punto della situazione.
Come spiegato dal governo, i termini quarantena e isolamento – spesso usati, impropriamente, come sinonimi – indicano in realtà due misure diverse, pur se entrambe messe in atto per evitare l’insorgenza di ulteriori casi legati a contagio da Sars-CoV-2.
Cos’è la quarantena? È una misura che si attua ad una persona sana — venuto in «contatto stretto» con una persona positiva al coronavirus. L’obiettivo della quarantena è quello di monitorare i sintomi e identificare subito nuovi casi.
Cos’è l’isolamento? È una misura che si attua a una persone affetta da Covid, che viene separata da quelle sane per impedire la diffusione dell’infezione «durante il periodo di trasmissibilità».
C’è poi un’ulteriore misura importante, quella della «sorveglianza attiva»: si tratta di una misura durante la quale un operatore di sanità pubblica contatta ogni giorno la persona in sorveglianza per avere notizie sulle sue condizioni di salute.
Per chi è positivo al coronavirus ed è sintomatico, l’isolamento dura minimo 10 giorni dalla comparsa dei sintomi, al termine dei quali è necessario effettuare un test antigenico o molecolare dopo almeno tre giorni senza sintomi (non considerando le alterazioni dell’olfatto e del gusto). In caso di esito negativo, si può tornare alla vita di tutti i giorni.
Per chi è positivo ma è sempre stato asintomatico, i casi sono due:
- Per chi non ha ricevuto la terza dose o completato il ciclo vaccinale primario (due dosi) da 120 giorni o meno valgono gli stessi 10 giorni di isolamento previsti per i sintomatici (sempre con test antigenico o molecolare negativo «in uscita»), ma a partire dalla data in cui ci si è sottoposti al tampone con esito positivo.
- Per chi ha ricevuto la terza dose o completato il ciclo vaccinale primario (due dosi) da 120 giorni o meno la durata dell’isolamento è stata portata da 10 a 7 giorni dal tampone positivo (anche in questo caso con obbligo di effettuare un test antigenico o molecolare negativo finale).
In tutti i casi se il tampone finale continua a risultare positivo si può comunque uscire dall’isolamento dopo 21 giorni, ma solo a patto che nell’ultima settimana non si siano verificati sintomi.
Cosa succede per i contatti stretti di un positivo?
Per i contatti stretti di un positivo che hanno ricevuto la terza dose, completato il ciclo vaccinale primario da 120 giorni o meno o che sono guariti dal Covid da 120 giorni o meno non è prevista la quarantena.
A tali categorie, come riportano le Faq ufficiali, «si applica una auto-sorveglianza, con obbligo di indossare le mascherine Ffp2 fino al decimo giorno successivo all’ultima esposizione al soggetto positivo al Covid-19 (quindi l’undicesimo giorno dall’ultimo contatto)».
In altri termini, chi fosse entrato in contatto con un positivo (o vivesse con un positivo) può uscire di casa, ma a patto di indossare una Ffp2 (e chiaramente di sottoporsi a un tampone di tipo antigenico o molecolare all’eventuale comparsa dei primi sintomi).
Ai contatti stretti che abbiano completato il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni o che siano comunque in possesso di un green pass rafforzato valido (per esempio ottenuto tramite guarigione) «si applica una quarantena con una durata di 5 giorni con obbligo di un test molecolare o antigenico negativo al quinto giorno».
Per quanto riguarda invece chi non è vaccinato, non ha completato il ciclo vaccinale primario o lo ha completato da meno di 14 giorni, a prescindere dal possesso del green pass rafforzato (che si ottiene già a partire dal 15esimo giorno successivo alla prima dose) «continua a vigere la quarantena di 10 giorni dall’ultima esposizione, con obbligo di un test molecolare o antigenico negativo al decimo giorno».
Come si riottiene il green pass quando si torna negativi?
Come accennato, le modalità di riattivazione della certificazione verde a seguito della positività verranno snellite.
Ad oggi è necessario che il medico di base, una volta emesso il certificato di guarigione, provveda manualmente allo sblocco sulla piattaforma nazionale.
A breve sarà però sufficiente l’esito negativo di un test molecolare o antigenico. Si tratta, nello specifico, del principio del «doppio automatismo»: visto che il tampone positivo sospende green pass, il tampone negativo lo deve riattivare.
I tecnici stanno modificando gli algoritmi in modo che sulla piattaforma nazionale e sulla app Io il cambio di condizione del cittadino venga registrato in tempo reale, prevenendo così spiacevoli ritardi nel (nuovo) rilascio del documento.
5 Gennaio 2022 · Andrea Ricciardi
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