DOMANDA
Un anno fa ho utilizzato, come d’abitudine, un veicolo in car sharing: pochi giorni dopo, mi hanno comunicato il riscontro di alcuni danni, che mi sono stati addebitati, per circa 2 mila euro. Ho più volte contestato alla società, tramite call center, sia l’assenza di danni durante il noleggio, sia la possibilità di un atto vandalico successivo.
Ho inoltre fatto presente la stranezza concettuale dei termini di servizio: io non ho modo di dimostrare di avere terminato il noleggio con il veicolo in buono stato, e per contro, qualunque danno causato ad un veicolo parcheggiato non può essere necessariamente riferito all’ultimo utente.
Non ho più avuto riscontri, ma esattamente un anno dopo l’ultimo contatto ho ricevuto una comunicazione da un’azienza di recupero crediti.
Comunicazione un po’ strana: email quasi senza testo, file PDF allegato e un tracciante (bloccato dal sistema che uso). Nel PDF, c’è il mio nome ma nessun indirizzo o altro contatto.
Come mi consigliate di procedere? Non ho ricevuto posta cartacea né PEC (entrambe in possesso della società di car sharing, a cui non avevo dato il consenso di cessione a terzi) e sarei tentato di cestinare il tutto. Oppure dovrei contattare la società di recupero e contestare l’addebito?
RISPOSTA
Inutile contattare la società di recupero crediti, la società che gestisce il servizio di car sharing le ha dato mandato di recuperare un credito in modalità stragiudiziale, anche se nostro avviso tale credito non è esigibile. Inutile anche eccepire la stranezza contrattuale dei termini di servizio dopo averli accettati contestualmente alla fruizione del servizio.
Fatto sta che, come stanno attualmente le cose, in assenza di un controllo puntuale effettuato ogni qualvolta termina il servizio di noleggio per il singolo fruitore (nonché in assenza di sinistri accertati dalla polizia municipale, denunciati dal terzo danneggiato o formalizzati tramite CID) nessuno può presumere che il danno possa essere indiscutibilmente addebitabile ad uno qualsiasi dei fruitori. E le società operanti nel car sharing lo sanno molto bene.
Pertanto, per il momento, può senz’altro cestinare la pretesa pervenuta: quando le verrà formalmente (con PEC o raccomandata AR) contestata la richiesta di risarcimento danni, allora sarà necessario affidarsi, necessariamente, ad un avvocato.
17 Marzo 2021 - Giorgio Martini
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